Cinque italiani su cento ammettono di aver guidato dopo aver bevuto. I giovani sono più a rischio, secondo un report dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Ma ci sono anche altri fattori a rischio incidente. Due automobilisti su dieci viaggiano senza seggiolino per i bambini
L'alcol è il primo killer sulle strade italiane, "il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali". Eppure, dai dati della sorveglianza "Passi" (progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) relativi al biennio 2021-2022, emerge che "5 intervistati su 100 hanno guidato sotto l'effetto dell'alcol nei trenta giorni precedenti l'intervista". Un rischio potenzialmente fatale, soprattutto per i giovani. Lo sottolinea l'Istituto superiore di sanità (Iss), in vista dell'esodo d'agosto.
L'ultimo rapporto Aci-Istat sull'incidentalità stradale mostra una situazione in chiaroscuro, in ogni caso non confortante. Rispetto al 2022 il numero delle vittime cala, ma per gli incidenti e i feriti il dato è più alto, sebbene contenuto. Il documento ha registrato 166.525 incidenti con lesioni (456 al giorno): il 73,3% sulle strade urbane, il 21,4% in strade extraurbane e il 5,3% in autostrada. Il 15,1% si verifica per distrazione alla guida, il 12,9% per mancato rispetto della precedenza e l'8,4% per velocità troppo elevata. I costi sociali dell'incidentalità ammontano in Italia a 18 miliardi di euro (l'1% del Pil). Nel 2023 i decessi entro 30 giorni dall'incidente sono stati 3.039, in media 8 al giorno. Il 79,5% di chi muore sulle strade sono uomini, il 20,5% donne.
"Il rischio di incidenti aumenta in modo esponenziale quando la concentrazione di alcol nel sangue raggiunge i 50 milligrammi per 100 millilitri. Inoltre, a parità di alcol assunto, il rischio aumenta al diminuire dell'età e al diminuire della frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche", spiega l'Iss. Eppure la sorveglianza Passi indica appunto che, nel mese precedente all'intervista, il 5% degli interpellati si è messo al volante dopo avere bevuto alcol. In particolare, "avevano assunto due o più unità alcoliche un'ora prima di mettersi alla guida".
Emerge inoltre che "la guida sotto l'effetto dell'alcol è più frequente nella fascia d'età 25-34 anni (8%) e tra gli uomini (7% vs 2% fra le donne), e che la quota di giovanissimi che si mettono al volante dopo aver assunto alcolici è leggermente più bassa che nel resto della popolazione: nella fascia d'età 18-21 anni ha dichiarato di aver guidato dopo aver consumato bevande alcoliche il 4% delle persone raggiunte dall'indagine". Ma "il dato è comunque preoccupante, perché a parità di quantità d'alcol ingerita il rischio di incidente aumenta al diminuire dell'età del conducente - ribadisce l'Iss - e al diminuire della frequenza di consumo abitu

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