Il caso a Piacenza. La storia di Giancarlo, 77 anni, ha colpito profondamente l'opinione pubblica. E in tanti ora stanno cercando di aiutarlo. FdI ha presentato un'interrogazione per chiedere di rivedere le regole
Giancarlo Perazzi ha 77 anni ed è in pensione. Ma da qualche giorno vive per strada dopo aver rinunciato a un alloggio popolare. Il motivo? Le regole del Comune non gli permetterebbero di tenere con sé la sua cagnolina, Bimba.
La sua vicenda, raccontata dal quotidiano Libertà , ha profondamente colpito l'opinione pubblica e ha dato il via a una catena di solidarietà che ha coinvolto numerosi cittadini. Perazzi oggi sopravvive come può: si è sistemato sotto i portici di una galleria commerciale, nel quartiere di via Martiri della Resistenza. Di lui però si stanno interessando tanti cittadini e, pare, anche alcuni vip. I residenti hanno deciso di prendersi cura di lui. Ieri, una persona si è offerta di ospitarlo in un appartamento in provincia di Piacenza. In tanti sono disposti a dargli una mano. Anche il direttore del Tg5, Clemente Mimun, si è attivato in prima persona per cercare una sistemazione adatta dopo che la notizia è stata rilanciata dalle reti Mediaset.
"Vivo con 600 euro di pensione. La mia Bimba? Non la lascio per strada"
Nella sua vita Perazzi ha fatto diversi lavori. Il meccanico, il benzinaio, l'addetto al canile e poi il badante. "Dopo aver lavorato una vita mi sono ritrovato con meno di 600 euro di pensione" ha raccontato a TgCom24. "Non riuscivo a mantenere un appartamento e ora sono per strada" ha aggiunto davanti ai microfoni. I guai economici di Giancarlo sono iniziati quando la donna che si assisteva come badante è venuta a mancare e ha dovuto lasciare la casa in cui viveva. I servizi sociali gli hanno prospettato alcune soluzioni che però non prevedevano la possibilità di portarsi con sé la sua cagnetta. Così Giancarlo ha declinato l'invito. "Questa è la mia Bimba, l'ho presa che aveva due mesi e non posso buttarla per strada" ha spiegato l'uomo. "Io e il mio cane andiamo in giardino (nel parco, ndr), mangiamo sulla

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