Decreto bollette: stop al nuovo bonus elettrodomestici, niente proroga per le polizze anti-calamità

 

La commissione Attività produttive della Camera si è espressa sull'ammissibilità degli emendamenti presentati, 323 in totale. Bocciate le modifiche all'incentivo proposte da Giovine (FdI) e la proroga di 7 mesi per l'obbligo delle imprese di stipulare un'assicurazione contro le calamità naturali

Foto di repertorio LaPresse

Stop al bonus elettrodomestici e niente proroga per la scadenza sull'obbligo per le imprese di assicurazione contro le catastrofi naturali. Dalla commissione Attività produttive della Camera sono arrivati i verdetti sull'ammissibilità degli emendamenti al decreto Bollette, con diverse proposte che sono state giudicate negativamente.

Decreto bollette, stop al bonus elettrodomestici

In tutto, sui 323 emendamenti presentati, 84 non hanno passato il vaglio della commissione. Tra gli emendamenti giudicati inammissibili c'è il bonus elettrodomestici proposto da Silvio Giovine di Fratelli d'Italia, che prevedeva la modifica della disciplina relativa al riciclo e allo smaltimento dei grandi elettrodomestici a uso civile, introdotta con legge di Bilancio 2025. La modifica prevedeva anche l'introduzione del meccanismo dello sconto in fattura e l'eliminazione della classe energetica di riferimento. Secco "no" anche a un'altra proposta di FdI, firmata da Riccardo Zucconi, ossia la proroga di 7 mesi, dal 31 marzo 2025 al 31 ottobre 2025, dell'obbligo per le imprese italiane di stipulare delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali.

Ancora, fuori il testo firmato da Fabrizio Benzoni (Azione), che vincola il rinnovo delle concessioni idroelettriche e geotermiche ad una clausola che prevede la cessione di energia al Gse attraverso contratti a due vie, cosi come gli emendamenti di Marco Osnato (Lega) sulla tassazione dei fringe benefit per veicoli aziendali, di Valentina Barzotti (M5S) per riconoscere l'accesso al bonus sociale per i rifiuti ai nuclei familiari con Isee non superiore a 16mila euro a decorrere dal 1 gennaio 2026; quello di Marco Simiani (Pd) per introdurre misure affinché i comuni montani e loro forme associative possano finanziare specifiche misure per il finanziamento di misure di efficientamento energetico di edifici pubblici.


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Gli emendamenti giudicati inammissibili

Inammissibili anche emendamenti che riconoscono un contributo straordinario agli enti locali per garantire la continuità dei servizi, quello di Elisabetta Lancellotta (FdI) che riconosce un contributo straordinario agli enti locali per garantire la continuità dei servizi energetici, quello di Giangelo Bof (Lega) per introdurre nuovi obblighi per i comuni in materia di efficientamento energetico. Restando in maggioranza, viene dichiarata inammissibile anche la proposta di Luca Squeri (FI) per modificare la norma dell'emission trading estranee rispetto all'obbligo di restituzione delle quote e al campo di applicazione dell'Ets. Non ammessi, ancora, i testi di Mauro Del Barba (Iv), sui piani straordinari di investimento pluriennale elaborati da parte dei concessionari dell'attività di distribuzione elettrica; di Squeri per la promozione dei carburanti sostenibili per l'aviazione, e Massimo Milani (FdI) per il contenimento degli effetti derivanti dall'aumento dei prezzi per uso autotrazione, prevede una nuova forma di sussidio, disponendo l'azzeramento, per il trimestre maggio-luglio 2025, delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema per questo settore. Tra gli emendamenti condivisi da maggioranza e opposizione è stato dichiarato inammissibile anche quello di FI, Lega e M5S per incentivare la riconversione dei container dal gasolio alle batterie elettriche.



 

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