"Una piccola percentuale di tumori è causata da infezioni, ma ciò non significa che la neoplasia può essere trasmessa. Si possono invece trasmettere mutazioni genetiche che causano il tumore, come ad esempio quelle nei geni BRCA che aumentano il rischio di cancro al seno e alle ovaie". L’intervista a Maria Lina Tornesello, biologa ed oncologa virale dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli
Il 15 per cento di tutti i casi di cancro registrati a livello globale (circa 2,2 milioni ogni anno) è dovuto a un’infezione da parte di un virus, un batterio o un parassita. Ma ciò non significa che questi tipi di tumori, detti "infettivi", possono essere trasmessi da una persona malata ad un’altra sana come può accadere ad esempio con il virus dell’influenza. "Non ci sono evidenze scientifiche sulla trasmissibilità dei tumori per contagio - spiega a Today.it Maria Lina Tornesello, responsabile della struttura complessa di Biologia Molecolare e Oncogenesi Virale presso l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli -. I patogeni con rischio cancerogeno hanno la caratteristica comune di infettare un grande numero persone e di essere eliminate nella maggior parte dei casi dal sistema immunitario. Solo in alcuni casi stabiliscono infezioni persistenti che in tempi molto lunghi, circa 20-30 anni dopo l’infezione, possono portare allo sviluppo di tumore. Questo negli esseri umani, almeno".
"Negli animali, invece - continua Tornesello -, le ricerche sulla trasmissibilità dei tumori hanno evidenziato che le cellule tumorali vive possono propagarsi da un organismo all’altro mantenendo una propria identità genetica. Tuttavia, tale fenomeno avviene molto raramente e solo in alcune specie animali". Ma quali sono i virus e batteri che possono causare il cancro, come agiscono e in che modo è possibile prevenire l'infezione?
Dott.ssa Tornesello, da cosa origina un tumore?
“Il termine "tumore" indica un insieme di malattie caratterizzate dalla proliferazione incontrollata di alcune cellule in un determinato tessuto o organo e formazione di una massa neoplastica. La maggior parte dei tumori ha origine dall’accumulo progressivo di alterazioni molecolari, frequentemente costituite da mutazioni genetiche, che interrompono i meccanismi di controllo della crescita, dell’invecchiamento e della morte cellulare. Tali mutazioni conferiscono alle cellule nuove caratteristiche come l’immortalità , la capacità di invadere i tessuti circostanti e di colonizzare organi diversi da quello di origine".
Quali fattori innescano le mutazioni genetiche che portano all'insorgenza del cancro?
"L’accumulo progressivo di mutazioni genetiche nel DNA è causata nella maggior parte dei casi dall’esposizione prolungata a numerosi fattori chimici e fisici, che includono il fumo, l’alcool, i raggi ultravioletti, le fibre di amianto e molte altre sostanze, che sono state riconosciute avere un rischio cancerogeno sulla base degli studi condotti dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Ad oggi l’AIRC ha definito ben 126 sostanze come agenti cancerogeni per l’uomo e molte altre sono in corso di monitoraggio. Tuttavia bisogna sottolineare che il rischio di ciascuna sostanza dipende dalla dose, dalla durata dell’esposizione e dalla diversa capacità di produrre alterazioni molecolari in persone diverse. Durante la divisione cellulare esistono meccanismi di controllo che intercettano e correggono eventuali errori nel DNA e se non riparabili avviano la cellula danneggiata alla morte. Quando a lungo andare i meccanismi di controllo del ciclo cellulare sono compromessi, la cellula acquisisce la capacità di replicare indefinitamente e di generare il tumore".
Esiste una piccola percentuale di tumori che può essere causata da virus, batteri o parassiti. Quali sono gli agenti patogeni responsabili?
“I tumori causati da infezioni rappresentano circa il 15% dei casi di cancro in tutto il mondo e con una maggiore prevalenza nei paesi meno sviluppati. Ad oggi gli agenti infettivi considerati cancerogeni per l’uomo sono 11 e comprendono sette virus, tre parassiti e un batterio. Tra questi, quelli che causano più frequentemente i tumori sono il batterio Helycobacter pylori, il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV) e il papillomavirus umano (HPV). L'Helycobacter pylori è un batterio che colpisce più della metà della popolazione umana. Colonizza lo stomaco e può persistere per decenni, eludendo le difese immunitarie e inducendo un'infiammazione cronica che danneggia le cellule dell'epitelio gastrico. Molte persone infette rimangono asintomatiche, altre manifestano dispepsia, formazione di ulcere e rischio di gravi complicazioni gastrointestinali e rischio di sviluppare tumore gastrico".
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Quali tumori causano?
"Le infezioni epatiche croniche da HBV e HCV sono i principali fattori eziologici correlati allo sviluppo del tumore primitivo del fegato, sebbene anche altri fattori, come le alterazioni metaboliche e consumo eccessivo di alcol, svolgano un ruolo importante nello sviluppo di tali tumori. Le infezioni da HBV e HCV agiscono principalmente attraverso l’induzione dell’infiammazione cronica, la fibrosi e cirrosi che può evolvere in epatocarcinoma. I papillomavirus (HPV) sono la causa di alcune tra le più comuni infezioni sessualmente trasmissibili. L’infezione da HPV è molto frequente fino ai 25-30 anni di età e nella maggior parte dei casi il virus viene eliminato spontaneamente dal sistema immunitario. Tuttavia, in una piccola percentuale di casi il virus stabilisce una infezione persistente che causa un insulto continuo alle cellule infette e dopo molti anni può portare allo sviluppo di alcuni tumori, come quelli dell’area ano-genitale (cervice, ano, vagina, vulva, pene) e della regione testa-collo".

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