Stefania Camboni uccisa con 20 coltellate al cuore e alla gola: attesa per l'interrogatorio di Giada Crescenzi

 

La donna sarebbe stata uccisa mentre dormiva

Stefania Camboni e Giada Crescenzi

Oltre venti coltellate, con diversi colpi inferti in punti vitali, alla gola e al cuore, hanno provocato la morte di Stefania Camboni, la 59enne uccisa nel sonno nella sua abitazione a Fregene, in provincia di Roma. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia eseguita questa mattina dal medico legale. Tra 90 giorni si conosceranno gli esiti degli esami tossicologici. Per il delitto è in carcere a Fregena la nuora della vittima Giada Crescenzi, alla quale vengono contestate le accuse di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Per la 31enne, che finora si è dichiarata innocente, è prevista lunedì prossimo l'udienza di convalida del fermo.

Le ricerche compromettenti su Google

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Camboni sarebbe stata uccisa nella camera da letto della mansarda, mentre dormiva. I colpi, almeno venti, di cui quattro letali alla gola e al cuore, sono stati inferti con un'arma da taglio dotata di una lama larga circa quattro centimetri. L'emorragia causata dalle ferite è risultata fatale.

Le indagini, coordinate dalla procura di Civitavecchia, si stanno concentrando su alcuni elementi emersi nelle ultime ore. Stando a quanto ricostruito da RomaToday, sul profilo Google della sospettata sono state rinvenute ricerche compromettenti: "Come rimuovere macchie di sangue da un materasso" e "come avvelenare una persona". Un dettaglio che fa ipotizzare la premeditazione del delitto. Per questo motivo sono stati disposti anche esami tossicologici sul corpo della vittima, per accertare l'eventuale uso di sostanze narcotizzanti. I risultati sono attesi entro novanta giorni.



 

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